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SupplÌ alla romana

supplì alla romana

I supplÌ alla romana sono detti anche supplì al telefono, questa denominazione deriva dalla mozzarella filante che forma un lungo filo quando si apre il supplì

In passato in tutte le pizzerie e in molte osterie e trattorie romane si leggeva la scritta supplì al telefono; ma con il tempo questa denominazione è venuta meno e oggi si parla sopratutto di supplì alla romana e si è inoltre dimenticata la figura del tizio che utilizzava serio ed affannato un’enorme padella colma di olio bollente per friggere i supplì. Nei menu in pizzeria solitamente troviamo i supplì alla romana sotto la voce antipasti ma i supplì sono un piatto jolly e possono sostituire anche un primo piatto come proclamava infatti Giggi Fazi, ideatore e primo gestore del ristorante l’Hosteria Romana,: “pònno regge pure er posto del primo piatto”.

Dettagli

Porzioni

6 persone

Prepazione

30 minuti

Cottura

30 minuti

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Ingredienti

  • 500 g di riso

  • q.b. rigaglie e fegatini di pollo

  • 500 g di pomodori passati

  • 30 g di cipolle

  • q.b. brodo di carne

  • 1 mozzarella

  • 2 uova

  • 50 g di burro

  • 100 g di parmigiano grattugiato

  • q.b. pan grattato

  • mezzo bicchiere di vino

  • 120 g di olio

  • q.b sale

  • q.b pepe

  • q.b. vino bianco

SupplÌ alla romana detti anche supplì al telefono

preparazione

La ricetta di Ada Boni del 1929 tratta da: La cucina romana

“Per una ventina di supplì occorrono circa quattrocento grammi di riso. Si cuoce il riso in un po’ di sugo di umido o, in mancanza di questo, in un sugo finto. Badare che il riso non passi di cottura, condirlo con del burro, del parmigiano grattato e un paio d’uova intiere sbattute come per frittata. Mescolare, versare il riso in un piatto allargandolo con una forchetta e lasciarlo freddare. Preparare intanto il ripieno, il quale potrà essere più ricco o meno ricco, secondo l’opportunità. Può essere infatti composto di regaglie di pollo, funghi secchi, e carne in umido tritata. Le regaglie si cuociono a parte con un po’ di sugo, un po’ di cipolla e un po’ di sugo; i funghi secchi si fanno rinvenire prima in acqua poi si lavano più volte, si e si cuociono con le regaglie. Preparare anche dadini di provatura Prendete una buona cucchiaiata di riso freddo e metterlo sul palmo della mano sinistra. Mettere nel del
riso un po’ del ripieno, aggiungendo anche un paio di dadini di provatura. Chiudere il ripieno nel riso, dando ad esso la forma di una grossa crocchetta, aiutandosi, per ben modellarlo, con un po’ di pane grattato, nel quale si rotolerà poi la supplì affinché il pane la ricopra perfettamente in ogni sua parte. Si fanno così tutte le supplì e poi si friggono subito, bionde e croccanti. L’impiego dei dadini di provatura è di programmatica. Aprendo la supplì si formerà come un lungo filo. Per questo sono chiamate a Roma “supprì ar telefano” (supplì al telefono)”.

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